Marsala una città ricca di storia che offre tante attrazioni ai suoi visitatori come il museo Baglio Anselmi, con la nave punica, il parco archeologico di capo Lylibeo, il museo degli arazzi fiamminghi, lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, il centro storico, le chiese.

Marsala anche città del vino con i suoi molteplici stabilimenti che producono ottimi vini e grandiosi liquorosi, come il famoso in tutto il mondo vino doc Marsala.

Città di mare, con la natura incontaminata della Laguna dello Stagnone e le isole di Mozia, Scola, Santa Maria e Lunga. Offre spiagge di sabbia bianca e mare limpido e trasparente. Paradiso della vela, windsurf o Kite.

Marsala città di cultura e tradizioni, ma anche città del gusto e della gastronomia, con i piatti tipici della tradizione locale.

Il centro storico - con Porta Garibaldi, il mercato del pesce il cinquecentesco Quartiere Spagnolo, oggi sede del comune.

Sulla piazza principale del centro storico di Marsala su cui si affacciano il Palazzo VII Aprile e la Chiesa Madre dedicata a San Tommaso di Canterbury. Lauditorium Santa Cecilia, anchesso degno di nota per le ricche decorazioni della facciata barocca.

Il cinquecentesco Complesso S. Pietro, monastero che oggi centro culturale che ospita, al suo interno, anche il Museo civico con la sezione garibaldina.

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Lo Stagnone, è una laguna con un piccolo arcipelago di fronte alle Egadi.
Ospita, oltre all’isola di San Pantaleo (l’antica Mothia), la Scola, l’Isola Grande, meglio conosciuta come Isola Lunga e la piccola Isola di Santa Maria.
In questa zona di mezzo, tra la costa e Favignana si combattè la battaglia conclusiva della prima guerra punica nell'anno 241 a.C. tra la flotta cartaginese  e quella romana comandata  che si concluse con la disfatta dei Cartaginesi.

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Le Saline sono situate Isola di Mozia ed alle Isole Egadi.  La raccolta del sale, eseguita ancora a mano, da giugno a settembre in piccoli cumuli. e poi conservati in mucchi sono protetti da un manto di tegole fino alle fasi di preparazione della raccolta primaverile.

Il paesaggio è dominato da mulini a vento, tra cui uno del ‘500 completamente restaurato nei suoi ingranaggi.

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L'isola di MOTHIA, fu un importante scalo commerciale punico. I resti della sua civiltà e della sua florida attività economica sono stati riportati alla luce da una lunga serie di scavi rcheologici, soprattutto grazie allopera di Giuseppe Whitaker.

Il Museo Whitaker - Nella sua casa oggi ha sede il museo che raccoglie i reperti portati alla luce durante le diverse campagne di scavo.

Il museo conserva una gran quantità di reperti di epoca preistorica, materiali rinvenuti nell'abitato, arredi funerari provenienti dal Thofet e dalla necropoli arcaica, ceramiche, monete, sculture, gioielli e steli votive.

Grande vanto dellisola, il famoso Giovinetto di Mothia. La statua in marmo bianco dellAnatolia, alta 1,81 m, priva degli arti.

La Casa dei Mosaici: due mosaici del IV sec. a.C. con ciottoli bianchi e neri che raffigurano scene di lotta tra animali.

Il Cothon: piccolo bacino di carenaggio dalla forma rettangolare.

Il santuario di Cappidazzu: l'area comprende costruzioni di varie epoche di cui ancora sconosciuto l'utilizzo.

Il Thofet: area sacra dove erano sacrificati agli dei i primogeniti maschi. Qui sono state ritrovate numerose stele votive.

Arrivare a Mothia - Dall'imbarcadero situato nei pressi delle Saline di Marsala, parte l'apposito servizio di collegamento tra l'isola e la terraferma.

ERICE, situata sulla vetta di un monte isolato, prezioso gioiello di architettura, si trova poco lontano da Trapani, alla quale collegata anche dalla funivia.

Fatta di stradine strette e tortuose, archi tipicamente medioevali, cortili riccamente decorati e piccole botteghe mantiene immutato ancora oggi il suo antico fascino.
Da non perdere il Castello di Venere, la Chiesa Matrice, e la chiesa di San Domenico, sede del prestigioso Centro Internazionale di Cultura Scientifica Ettore Majorana.

La città famosa anche per la particolarissima pasticceria locale, con antiche ricette delle monache. La pi nota la pasticceria di Maria Grammatico http://www.mariagrammatico.it

SEGESTA uno dei luoghi pi suggestivi di tutta la Sicilia. Famosa per il celebre tempio dorico, risalente alla metà del V secolo a. C., tra i più interessanti e meglio conservati della Sicilia che domina il paesaggio circostante.

Nello stesso sito, sulla cima più alta del monte Barbaro, si trova il teatro, costruito tra il III e il II secolo a. C..


Il parco Archeologico di SELINUNTE una delle aree archeologiche più rilevanti in ambito europeo.

Complessivamente il parco racchiude 8 templi distinte in 4 zone diverse:

L'acropoli, la parte più ricca e più bella di tutto il parco archeologico. Circondata da mura possenti finisce a strapiombo sul mare. Sull'acropoli si trovano ben 5 degli 8 templi che fanno parte del parco. Tra questi il tempio C, forse dedicato ad Apollo. Riccamente decorato, era tra i più antichi e più grandi di tutto il parco.

La Collina Di Manuzza nella quale si sviluppò l'abitato vero e proprio.

La Collina Orientale dove si trovano i templi E, F e G. Questultimo, forse dedicato ad Apollo o a Zeus, merita un'attenzione particolare. Il tempio G era lungo pi di 110 m. e largo pi di 50: questo lo rendeva non solo il pi grande della città ma anche uno dei più imponenti di tutto il mondo allora conosciuto.

Il Santuario Della Dea Malphoros dedicato alla dea Malphoros (portatrice di melograno). Fu in uso per lungo periodo, dal VII secolo fino all'ultimo periodo di vita delle città, durante il quale venne consacrato alle divinità puniche.

Le Cave di Cusa il luogo dove gli abitanti di Selinunte prelevavano il materiale necessario alla costruzione dei loro maestosi templi l trovavano un tufo abbastanza duro per poter essere lavorato in blocchi di grandi dimensioni. Le Cave di Cusa che esse furono abbandonate improvvisamente, nel 409 a.C., a causa dellarrivo dei Cartaginesi che avrebbero distrutto Selinunte. La visita alle Cave di Cusa permette dunque di ricostruire lintero ciclo di estrazione della materia prima qui usato tra il VI e il V sec. a.C.